American Dad! 2005 - 16 Stagioni Animazione ...
American Dad! è una serie TV attualmente in corso composta da 12 stagioni per un totale di 247 episodi. Uscita in USA il 6 Febbraio 2005. Trasmessa per la prima volta in Italia il 12 Dicembre 2006 su Italia Uno.
American Dad! 2005 - 16 stagioni Animazione ...
Creata dagli stessi autori dei Griffin, questa serie riesce ad essere ancora più comica e dissacrante: dal padre Stan da cui prende ironicamente il titolo (il papà americano in contrapposizione al Family Guy, titolo originale dei Griffin, Peter) al resto della famiglia, tutti i personaggi sono delineati in maniera ancora più approfondita dei Griffin, si può dire che spostando Stewie Griffin in American Dad si otterrebbe la commedia animata perfetta. Da rimarcare come nelle stagioni più recenti agli aspetti più umoristici si aggiungano anche elementi fantascientifici (di cui l'autore MacFarlane è appassionato), soprattutto grazie a Roger, vero e proprio alter ego alieno di Stewie.
In onda negli Stati Uniti dal 2005 al 2011 su Fox per undici stagioni, a partire dalla dodicesima American Dad si trasferisce esclusivamente sul canale via cavo TBS.
Dopo il delirio adolescenziale di Beavis and Butt-Head, Mike Judge si dedicò dal 1997 a un progetto più maturo per il canale Fox, ovvero King of the Hill. La serie animata, nel suo solito stile essenziale, segue la vita quotidiana di un venditore di propano del Texas, Hank Hill, e soprattutto le sue relazioni con la famiglia e i vicini di casa. Nelle tredici stagioni, i vari episodi hanno saputo ritrarre con umorismo e realismo un soggetto altrimenti poco esplorato dalla televisione americana, ovvero la classe media degli Stati del sud. In particolare si ritrae il protagonista spesso in difficolta nel difendere la sua visione tradizionale del mondo rispetto a un mondo che invece cambia velocemente attorno a lui. Pur non essendo di per sé prettamente politica (anche se c'è un personaggio cospirazionista before it was cool), questa produzione affronta le contraddizioni dell'America profonda e in qualche modo anticipa l'attenzione verso quei ceti sociali che sarebbero poi rivelatesi fondamentali nell'ascesa di Trump.
Esattamente 15 anni fa, il 6 febbraio 2005, debuttava negli Stati Uniti American Dad, la seconda serie animata dal creatore de I Griffin Seth MacFarlane. Pur nell'assurdità delle sue storyline e nell'ostentata invenzione di alcuni personaggi (come l'alieno Roger o il pesce ex atleta tedesco Klaus), la serie riesce a inserirsi in un contesto politico molto preciso, ovvero quello della seconda presidenza di George W Bush. Il protagonista, l'agente della Cia Stan Smith, è il tipico esemplare di quei repubblicani conservatori che vedono il mondo solo attraverso la lente delle proprie posizioni reazionarie, riuscendo ad applicare alle proprie questioni private la stessa durezza e intransigenza che esplica nel lavoro. Eppure i risultati assurdi della sua condotta mostrano tutti i limiti di questo sistema di valori, espandendo però lo sguardo critico a tutto l'impianto della società americana, al suo consumismo e alla sua superficialità, senza distinzione di colori politici.
In quattro stagioni e 55 episodi, la serie animata The Boondocks ha cambiato il volto della tv americana introducendola alla vita dei fratelli di colore Huey e Riley Freeman (entrambi doppiati dalla mitica Regina King, oggi star di serie come Watchmen) e del loro nonno Robert. I ragazzi, in particolare Huey (che porta il nome del fondatore delle Black Panther, Huey P Newton), affrontano di petto le questioni razziali, togliendo il velo di ipocrisia e perbenismo che permeava (e permea tuttora) la società statunitense. Nonostante alcuni picchi di violenza verbale, compreso l'utilizzo ossessivo della n-world, intollerabile per il pubblico d'Oltreoceano, e alcune scelte controverse (come il resuscitare Martin Luther King), la serie è riuscita ad anticipare questioni cruciali nella politica Usa. L'uscita di Aaron McGruder, creatore del fumetto da cui la serie è creata, ha indebolito fortemente la quarta stagione, facendola concludere in calando, eppure la piattaforma di streaming Hbo Max ha annunciato che metterà in produzione nuovi episodi.
Dopo il delirio adolescenziale di Beavis and Butt-Head, Mike Judge si dedicò dal 1997 a un progetto più maturo per il canale Fox, ovvero King of the Hill. La serie animata, nel suo solito stile essenziale, segue la vita quotidiana di un venditore di propano del Texas, Hank Hill, e soprattutto le sue relazioni con la famiglia e i vicini di casa. Nelle tredici stagioni, i vari episodi hanno saputo ritrarre con umorismo e realismo un soggetto altrimenti poco esplorato dalla televisione americana, ovvero la classe media degli Stati del sud. In particolare si ritrae il protagonista spesso in difficolta nel difendere la sua visione tradizionale del mondo rispetto a un mondo che invece cambia velocemente attorno a lui. Pur non essendo di per sé prettamente politica (anche se c'è un personaggio cospirazionista before it was cool), questa produzione affronta le contraddizioni dell'America profonda e in qualche modo anticipa l'attenzione verso quei ceti sociali che sarebbero poi rivelatesi fondamentali nell'ascesa di Trump 041b061a72